Bilancia a scatti
Sul finire degli anni '30 Italiana Macchi avvia la produzione delle bilance “semiautomatica” e “semiautomatica a un piatto”: quest’ultima passò alla storia col nomignolo di “bilancia a scatti”, perché permetteva la selezione della portata massima per mezzo di una rotella di commutazione.
Finalmente, il venditore non aveva più bisogno delle masse campioni con cui equiparare il peso della merce: questa evoluzione comportava più spazio sul banco di lavoro e più velocità tra le pesate.